ARCHIVIO: anno 2014-15 Solo Insieme

La proposta «Solo insieme» ci chiederà di alimentare la dimensione comunitaria dell'oratorio perché i ragazzi, con le loro famiglie, scoprano che c'è uno stile «contagioso» che può essere portato nel mondo e, soprattutto, c'è una comunità in cui crescere e maturare nell'amicizia con il Signore Gesù.

Per saperne di più: Solo Insieme

Il tema che ci accompagnerà lungo tutto quest’anno è riassunto nel motto “Solo insieme”, ripreso dal vangelo di Marco, laddove l’autore ci dà il senso della scelta di Gesù di chiamare i Dodici, “perché vivessero insieme”(Mc 3,13-19), ed insieme, appunto, potessero sperimentare la comunione con Lui, vivere il suo destino di redenzione, ed essere pronti ad annunciare la Buona Novella, il Risorto. L’esperienza cristiana, dunque, parte fin da subito in un contesto di comunità imprescindibile, che ne detta il ritmo, ne esprime il significato più profondo. E’ a partire da questa realtà evangelica che si va costituendo la Chiesa che, ricordiamolo, prima di tutto vuole dire “Comunità”, che annuncia, prepara, edifica il Regno di Dio.

Il progetto dell’oratorio si snoda negli anni, sotto molteplici aspetti, come parte integrante del complesso ecclesiale, particolarmente rivolto ai giovani ed alle famiglie, suo tessuto costitutivo e fecondo. Ai nostri ragazzi dobbiamo proporci di trasmettere l’importanza e la bellezza del vivere comunitario, come processo di continua conoscenza di sé, come occasione di sfida nei propri confronti, per aprirsi ed imparare a costruire relazioni che testimonino la disponibilità di confronto e la condivisione di una verità di vita, la fede in Gesù, Dio fattosi uomo. E questo intento non può essere perseguito ciascuno a livello singolo, ma tutti in una dimensione di insieme, che va oltre la semplice sfera del “gruppo”, che si affermi come vera comunità cristiana. E’ un’esperienza, quindi, contagiosa, come più e più volte i nostri pastori, primo fra tutti Papa Francesco, cercano di sottolineare; un’esperienza che non si rinchiude nell’ambito del solo oratorio già costituito, che sia esso gruppo educatori, animatori, catechisti, od altro, ma che richiede di per se stessa, implicitamente, il desiderio, l’esigenza di testimoniarla e trasmetterla, e che per questo ha bisogno di essere vissuta in modo serio ed autentico. Non voglio con questo dire che allora dobbiamo tutti pensare alla realtà dell’oratorio come l’unico centro, l’unico ambito, l’unico campo della nostra esistenza quotidiana, rinchiuderci dentro ed anteporlo a tutti gli altri impegni che vorremo prendere. Vivere l’oratorio ci chiede di uscire anche da esso, dai nostri luoghi, dalle nostre chiese, ma per portare agli altri il nostro vissuto, la gioia del credere, la solidità di una fede che comunque affronta ogni situazione difficile. Portare questo vissuto, questa gioia, questa fede, nelle scuole, nei luoghi di attività ed aggregazione sportiva e sociale, tra i gruppi dei nostri amici che non condividono questa esperienza, e che pure, anche per la nostra testimonianza, possono sentirsene attratti, e vedere in noi giovani che sognano, che desiderano, che amano, che provano gioie e dolori, entusiasmo e fatiche senza mai dimenticarsi che non siamo soli.

Noi dobbiamo fare del nostro oratorio una palestra di vita. Possiamo farlo SOLO INSIEME.

                                                                                                                              Don William