L'arte

In questa pagina trovate le raffigurazioni di dipinti ed altari di questa chiesa, la sezione a colori rappresenta, seppure in breve, i nuovi ammodernamenti della Chiesa eseguiti nel periodo in cui era parroco Don Pino Caimi (1983/1995).

A destra del transetto - In marmo porfido d'Egitto, è stato donato interamente dall'Ing. Cabella. Le figurazioni dello sfondo sono state eseguite dal pittore Lisotto Ramiro di Meduna (Scuola Beato Angelico di Milano)

 

A sinistra del transetto - Notevoli sono gli elementi baroccheggianti. Questo altare, assieme ai due minori di S. Giovanni Bosco e di S. Giuseppe inizialmente posizionati ai fianchi del presbiterio, proviene dalla chiesa Fatebenesorelle di Milano. Sono altari tipici del 700 lombardo. Gli altari, demolita la chiesa di Fatebenesorelle, vennero portati a Garbagnate offerti dall'Ing. Cabella. La statua della Madonna, di fattura seicentesca, proviene dal sotterraneo della Corte Nobile, dove giaceva in pessimo stato. Il restauro venne fatto eseguire dal Sig. cattaneo Efrem

 

L'originario altare maggiore, modificato nel 1976, ora non più esistente a seguito dei nuovi ammodernamenti. Notevole la profondità del presbiterio e dell'abside, nella cui volta troneggia il dipinto di Cristo Re, attorniato da Angeli oranti. L'altare maggiore, donato dal conte Radice Fossati, in precedenza si trovava in un paese del bergamasco presso una chiesa; quando venne sconsacrata, l'altare fu acquistato per L.40.000 e collocato nella nuova parrocchiale.

 

Veduta interna della cupola con i dipinti raffiguranti i quattro evangelisti. Il crocefisso proviene dalla vecchia parrocchiale

 

CROCIFISSIONE

Nel presbiterio si possono ammirare tre tele di notevole interesse artistico. Al centro del presbiterio è collocata la Crocifissione proveniente dalla vecchia parrocchiale. I due santi ai lati sono probabilmente S. Ambrogio e S. Eusebio. L'opera è databile tra il 1598 ed il 1610. L'influsso di Ambrogio Figino è predominante in tutta la composizione; si scorgono anche elementi di artisti del primo manierismo lombardo.

 

LA DEPOSIZIONE

La tela manifesta caratteri sviluppatisi nell'ambito del secondo manierismo di scuola lombarda.Essendo di autore ignoto si possono evidenziare alcune caratteristiche, rifacentisi ai più importanti pittori operanti nell'epoca (D. Crespi e G.B. Crespi detto il Cerano)I due dipinti (l'altro segue) erano nel settecento posti nella cappelletta in via Milano annessa al Palazzo Corte Nobile. Soppressa la cappelletta, le tele vennero portate nella cappella dei possedimenti della Famiglia Cabella a Baggio. Demolita anche quella le tele ritornarono a Garbagnate, donate alla Parrocchia.

 

ISACCO BENEDICE GIACOBBE (?)

Databile intorno al 1640. L'impaginazione è tipica di un '600 un po' avanzato. Si nota qualche contatto col neovenezianismo (Domenico Fetti), mentre l'influsso di Camillo Procaccini appare predominante. Qualche richiamo di Francesco Del Cairo o forse di Carlo Francesco Nuvoloni.

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